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Donne e immigrazione

Ringrazio il team di “A voi Comunicare” di Telecom per il bellissimo articolo sulle donne e l’immigrazione dove viene citato anche il mio libro.

L’articolo si focalizza su “tre opere accomunate da un filo rosso: la volontà di entrare nel mondo privato e intimo delle tante donne migranti dell’Est Europa che lasciano la terra d’origine, le famiglie, i figli per cercare lavoro e sostentamento economico in Italia e sperare, un giorno, di riuscire a tornare indietro.”

Accanto alla mia storia si ritrovano quelle di Maura Delpero con il suo film documentario “Nade e Sveta” e di Marianna Soronevych, una giornalista ucraina che vive e lavora a Roma e che continua a raccogliere sulla Gazeta Ukrainska  i “canti delle badanti” dedicati alle famiglie lontane, ma anche alla comunità degli italiani che ne ignora il vissuto più profondo.

“Pensieri sparsi” arriva a Caserta

Sono molto contenta perchè il mio libro sarà presentato il 4 luglio a Caserta grazie al Centro Yalla.  A introdurre la giornata Sara Cotugno del servizio Regionale di Mediazione Culturale e il sindaco di Caserta Pio Del Gaudio. Qui sotto tutti i dettagli…ovviamente per chi è da quelle parti è benvenuto!

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Nata in Italia ma non può gareggiare…

Oggi voglio condividere la particolare storia di una ragazzina di Campodarsego (Padova) messa in luce da Il Gazzettino. Nata in Italia da genitori tunisini, ora ha quasi a dieci anni ed è nella squadra locale di nuoto. Unico neo:  non può partecipare alle gare federali. La Federnuoto l’ha infatti stoppata perchè è straniera e non ha la cittadinanza italiana. Una storia che ancora una volta dimostra la necessità di risolvere la questione dello ius soli. Chi nasce sul suolo italiano, e che dimostra di essere integrato/a, deve avere diritto alla cittadinanza in modalità privilegiata.

«Mia figlia non può capire il perché di questa dicriminazione» ha detto il padre della ragazza.  Il papà, un falegname che risiede in provincia di Padova da 11 anni, cinque mesi fa ha avviato l’iter per ottenere la propria cittadinanza italiana, che così potrà trasferire alla figlia, riporta il giornale. Il tempo per ottenere la cittadinanza non è così veloce, ahimè. Ci vogliono due anni, se tutto va bene. Nel frattempo speriamo che la ragazza conservi le sue doti agonistiche.

E’ nato!

Il 7 giugno è una data che mi ricorderò per sempre: il giorno del lancio del mio libro “Pensieri sparsi”. Una giornata in cui ho sentito l’affetto delle tante persone del paese dove abito dal ’91, Telese Terme (Benevento), che sono venute per la presentazione.

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Da quella meravigliosa giornata ripropongo questi pensieri di Alfred Souza:

“Per molto tempo ho avuto l’impressione che la mia vita inizierà presto, la vera vita! Ma, avevo sempre delle difficoltà da affrontare, sempre qualcosa da risolvere, che chiedeva del tempo… In seguito, la vita sarebbe iniziata. Finalmente, ho capito che questi ostacoli erano la mia  vita.

Questo modo di percepire le cose mi ha aiutato di capire che non c’è un mezzo per essere felici, ma che la felicità è un mezzo. Di conseguenza, gustate ogni istante della vostra vita, e gustatelo ancora di più perché lo potete dividere con una persona cara, una persona  molto cara per passare insieme dei momenti preziosi della vita, e ricordatevi che il tempo non aspetta nessuno.

Perciò, non aspettate di finire la scuola, di  dimagrire, di avere figli, di vederli crescere, di vederli che se ne vanno alla loro casa…

Smettete di aspettare il lavoro, di andare in pensione…

Smettete di aspettare la primavera, l’estate, l’autunno o l’inverno. Smettete di aspettare di  lasciare questa vita, di rinascere nuovamente, e decidete che non c’è momento migliore per essere felici che il momento presente. La felicità e le gioie della vita non sono delle mete, ma un viaggio. Lavorate come se non aveste bisogno di soldi. Amate come se non doveste mai soffrire. Ballate come se nessuno vi guardasse.

Una bella notizia per i figli degli stranieri

Sembra finalmente che ci sia una volontà di tutti i partiti ad affrontare il tema dello ius soli, ovvero l’acquisto di cittadinanza da parte dei tanti figli nati in Italia da genitori stranieri.

Lo ius soli, dal latino “diritto del suolo”, è un’espressione giuridica che indica l’acquisizione della cittadinanza come conseguenza del fatto di essere nati nel territorio dello Stato, qualunque sia la cittadinanza posseduta dai genitori. L’Italia è uno dei Paesi con le regole più restrittive per la cittadinanza: si diventa cittadini solo attraverso lo ius sanguinis centrato sull’elemento della discendenza o della filiazione. Si diventa cittadini italiani anche sposandosi con un cittadino italiano (dopo due anni di matrimonio) o per residenza (10 anni nel Paese per i cittadini extra UE e 4 per quelli europei).

Ora leggiamo che tutti i partiti, salvo la Lega Nord, faranno una proposta di legge comune. “I punti in comune alle varie proposte sono l’uscita dallo ius sanguinis e la previsione di un legame della cittadinanza con un radicamento in Italia”, ha spiegato ieri il deputato Pd Khalid Chaouki dopo la riunione. Tutte le ipotesi prevedono una forma di ‘ius soli’, ma temperata in vari modi, per evitare abusi.

Sono contenta per questo sentiero intrapreso che viene supportato anche da molti italiani. A questo proposito segnalo la campagna nazionale L’Italia sono anch’io che ha già raccolto 200.000 mila firme. La campagna è promossa da 22 organizzazioni della società civile: Acli, Arci, Asgi-Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, Comitato 1° Marzo, Emmaus Italia, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2 – Seconde Generazioni, Tavola della Pace e Coordinamento nazionale degli enti per la pace e i diritti umani, Terra del Fuoco, Ugl Sei, Legambiente, UIL, UISP e dall’editore Carlo Feltrinelli. Presidente del Comitato promotore è il Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio.

Cresce la letteratura migrante in Italia

Non sempre è evidente quanto noi stranieri possiamo portare in termini di ricchezza culturale nel Paese. Abbiamo un bagaglio di storie, esperienze e conoscenze alle spalle che raccontano di mondi diversi, lontani che possono far crescere una società. Negli ultimi anni per fortuna stiamo vivendo una crescente consapevolezza dei valori culturali dell’immigrazione e della letteratura migrante.

“Le produzioni culturali degli stranieri costituiscono, al di là del loro valore letterario, uno strumento per superare i confini che ancora condizionano il nostro modo di pensare e vivere il fenomeno migratorio e la presenza di cittadini immigrati nel nostro Paese. Esse ci invitano a guardare la realtà, spesso viziata da stereotipi, attraverso gli occhi di chi ha cercato e trovato tra noi ospitalità, riuscendo anche a integrarsi. Di fronte all’incremento dei flussi migratori degli ultimi anni, all’immagine del migrante diffusa dai mass media, si rende infatti sempre più necessario un cambiamento di prospettiva nel nostro modo di vedere la figura dell’immigrato. La letteratura migrante in italiano può ricoprire un ruolo di rilievo in questo processo, perché riflette nel presente di questi nuovi vicini il nostro passato, non diverso sostanzialmente, anche se rimosso, di uomini e donne che hanno dovuto abbandonare la loro terra per cercare altrove una vita migliore.”

Come non essere d’accordo con questa riflessione? Sono le parole di Paola Ellero, docente che tiene un corso di Comunicazione interculturale al Master Italiano L2 presso l’Università di Padova.

Al momento le stime parlano di oltre mille scrittori e poeti stranieri che hanno scelto l’italiano come nuova lingua per raccontarsi e raccontare nuovi mondi. Spero che questo numero possa salire, penso che ognuno di noi ha una storia da raccontare che val la pena di essere ascoltata.

Buongiorno Italia!

Questo è il primo post della mia nuova avventura nel mondo della poesia on line e che voglio intraprendere con chi vorrà seguirmi.

Il blog nasce per condividere le mie poesie, le mie passioni e le storie di immigrazione, non solo mia, ma anche di altre persone desiderose di raccontare il proprio vissuto e le mille difficoltà dell’integrazione in una nuova realtà.  Non mancheranno però le belle storie di successo che sono quelle che ci fanno andare avanti, con la speranza che tutto possa cambiare in meglio per noi e per i nostri figli.

Le poesie del mio libro Pensieri Sparsi parlano di vita, difficoltà ma anche delle gioie per i successi di mio figlio a cui, come ogni mamma fa,  sono stati dedicati tutti i sacrifici finora. Sacrifici superati grazie alla forza dell’ambizione e della tenacia che cerco sempre di portare dentro di me e trasmettere alle persone che mi circondano.

Se volete entrare in contatto con me potete lasciare un commento qui oppure tramite mail a: elenanemes@alice.it